Esistono ETF che hanno concentrazioni molto forti su pochi titoli. Questa è una caratteristica di ETF tematici, settoriali o che investono su geografie di Paesi specifici e di modesto impatto economico, ma a volte anche ETF con capitalizzazioni decisamente importanti sono soggette a questo tipo di evento.
L’ETF in questione è lo SPDR S&P US Technology Select Sector quotato anche in Europa e che investe prevalentemente in titoli tecnologici di grandi capitalizzazioni americane.
Con masse amministrate superiori al miliardo di euro, questo ETF rappresenta un veicolo a basso costo per investire nelle Big Tech USA. Microsoft, Apple e Nvidia sono ai primi posti del paniere assieme a tante altre società. Le partecipazioni sono 65, quindi numericamente per essere un settoriale la diversificazione è garantita. Il problema risiede nel peso dei singoli titoli che tiene conto della capitalizzazione di mercato.
ETF Big Tech USA: un ribilanciamento non troppo soft
Prima dell’ultimo ribilanciamento di cui parlerò tra poco Microsoft pesava per il 23% e Apple per il 20%. Tutto il resto, da Broadcom a Nvidia meno del 5%. SPDR ha però annunciato che a breve ci sarà un ribilanciamento. E non sarà un ribilanciamento soft.
Il peso di Nvidia passerà dall’attuale 5% a più del 20% mentre Apple scenderà dal 21% al 5%. Questo spiega anche perché Nvidia ha visto crescere enormemente le sue quotazioni negli ultimi giorni con i gestori che si sono già posizionati in vista dei ribilanciamenti degli indici.
La manovra, prevista da prospetto regolamentare essendo il ribilanciamento trimestrale, costringerà SDPR S&P Us Tech a vendere circa 11 miliardi di Apple e comprare 10 miliardi di dollari di Nvidia per un mero effetto di ribilanciamento. Microsoft rimarrà invece al suo posto.
L'indice che viene replicato dall’ETF di SPDR è l’indice S&P Technology Select Sector Daily Capped 25/20 Index e questi numeri presenti nella descrizione spiegano il motivo per cui le singole azioni non possono superare un certo “cap” percentuale, livello che comunque rimane considerevole se si considera che riguarda solo un paio di società.
Ribilanciamenti ETF: un adeguamento del paniere rischia di diventare una forzatura
Quello dei ribilanciamenti causati dalle variazioni delle capitalizzazioni di mercato è fenomeno noto che tende però ad essere più sfumato quando si ragiona su indici molto ampi e diversificati. In questi casi di ETF particolarmente concentrati, un adeguamento del paniere rischia di diventare una forzatura non solo della diversificazione, ma anche lato pricing, visto che sale di peso (e non poco) un’azione che era già stata oggetto di un bull run furioso.
Se investire nel settore tech con questo ETF di SPDR rimane probabilmente una delle migliori opzioni in circolazione, alcuni pregi rischiano di essere offuscati da difetti di concentrazione evidenti che i ribilanciamenti rendono ancora più esasperati e subottimali. Pro e contro che devono essere fonte di riflessione per l’investitore.