L'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) lancia un allarme sul mercato petrolifero:
le scorte di greggio potrebbero erodersi a causa dei tagli all'offerta dell'OPEC+, con la conseguente impennata dei prezzi del petrolio. Questo avverrà prima che il rallentamento dell'economia porti a una riduzione della crescita della domanda di greggio nel 2024, sottolinea l'agenzia. Nel suo rapporto mensile sul mercato petrolifero, il regolatore con sede a Parigi ha messo in luce come "l'approfondimento dei tagli all'offerta dell'OPEC + si sia scontrato con il miglioramento del sentimento macroeconomico e la domanda mondiale di petrolio più alta di tutti i tempi".
Secondo le rilevazioni dell'AIE, a luglio l'offerta globale di petrolio è precipitata di 910 mila barili giornalieri, in buona parte per effetto della sforbiciata proveniente dall'Arabia Saudita, mentre le esportazioni dalla Russia sono rimaste stabili a 7,3 milioni di barili al giorno. Recentemente i pesi massimi del cartello dei Paesi esportatori hanno stabilito di allungare a settembre quanto deciso in merito ai tagli di luglio e agosto, mettendo in gioco la possibilità di "un'estensione temporale e un approfondimento".
Se gli attuali obiettivi dell'OPEC+ saranno mantenuti, secondo l'AIE ci sarà una riduzione di 2,2 milioni di barili al giorno di scorte di petrolio nel terzo trimestre e 1,2 milioni nel quarto. Sul fronte della domanda, l'AIE stima un'espansione di 2,2 milioni di barili giornalieri nel 2023, grazie all'incremento dei viaggi aerei in estate, all'aumento della richiesta energetica e dell'attività petrolchimica cinese. In media, quest'anno la domanda complessiva raggiungerebbe in media 102,2 milioni di barili al giorno, con la Cina che rappresenterà oltre il 70% della crescita, sostiene l'AIE.
Petrolio: le previsioni per il 2024
Il 2024 dovrebbe vedere un
drastico rallentamento della crescita di domanda di petrolio a 1 milione di barili al giorno, secondo l'agenzia francese. Questo in quanto le condizioni macroeconomiche saranno peggiorate e i veicoli elettrici verranno utilizzati in quantità maggiore. "Con il rimbalzo post-pandemia in gran parte completato e mentre molteplici venti contrari sfidano le prospettive dell'
OCSE, i guadagni del consumo di petrolio rallentano notevolmente", ha affermato l'AIE riferendosi alle previsioni dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
"Le prospettive economiche globali rimangono impegnative di fronte all'impennata dei tassi di interesse e all'inasprimento del credito bancario, comprimendo le imprese che devono già far fronte a una produzione e un commercio lenti", ha aggiunto.
Petrolio: dove arriveranno i prezzi?
Stando alle previsioni dell'AIE, con il mercato che diventa sempre più stretto quest'anno, i prezzi del petrolio sono destinati a salire. Da metà giugno il greggio ha fatto un balzo del 18%, nonostante l'inflazione a livello generale sia scesa.
L'incognita rimane la domanda dalla Cina, principale preoccupazione dei Paesi dell'OPEC+. Pechino è il più grande consumatore di greggio al mondo e l'economia è in rallentamento. Dopo il Covid-19 si pensava che il rimbalzo economico del Dragone fosse poderoso. Così non è stato e ciò mette in luce alcuni dubbi anche sul fronte petrolifero.
Senza la domanda cinese è difficile sostenere una cavalcata delle quotazioni tali da scardinare magari la soglia psicologica di 100 dollari al barile. Secondo gli analisti di Goldman Sachs, il greggio salirà ancora ma non toccherà quel livello.