Ferrari (ticker: RACE) è finita sotto i riflettori dopo un brusco calo dei prezzi nelle ultime settimane che l’ha vista perdere oltre il 20% dai massimi storici, passando da 509 dollari ad area 400 dollari per azione. Un ribasso che ha scosso gli investitori e sollevato una domanda cruciale: si tratta di un campanello d’allarme o di un’opportunità da cogliere?
Il contesto: i dazi di Trump sull’automotive europeo
A innescare la discesa dell'ultima seduta è stato, con ogni probabilità, l’annuncio da parte di Donald Trump di nuovi dazi del 25% su tutte le auto importate negli Stati Uniti, incluse componenti e veicoli finiti provenienti da Europa, Cina e altri Paesi. Il provvedimento, se attuato, colpirebbe duramente l’intero settore automotive europeo, già sotto pressione per il contesto macroeconomico e le sfide della transizione energetica.
Sebbene l’annuncio non sia ancora operativo, il mercato ha reagito con un’ondata di panic selling, in particolare sui titoli esposti al mercato americano. Ferrari, pur essendo un produttore anomalo nel settore automotive (più riconducibile al lusso), non è stata risparmiata.
Ferrari non è solo automotive: lusso, unicità e resilienza
Va infatti ricordato che Ferrari è molto più di un semplice costruttore di auto. L’azienda emiliana opera in un segmento estremamente particolare: quello del lusso. I suoi modelli sono prodotti in quantità limitate, destinati a una clientela facoltosa e globalizzata, spesso poco sensibile alle oscillazioni di prezzo.
Circa il 25-30% del fatturato di Ferrari proviene dall’Asia e dal Medio Oriente, e in generale la sua esposizione al mercato statunitense non è così predominante da giustificare un calo simile. Inoltre, l’alto valore percepito del brand consente margini di profitto eccezionali e una clientela fedele, anche in fasi economiche complesse come quella attuale.
Analisi tecnica: supporti chiave e segnali da monitorare
Dal punto di vista tecnico, Ferrari è andata molto vicina alla soglia psicologica dei 400 dollari, livello che rappresenta il principale supporto statico del 2024. Una sua rottura definitiva potrebbe aprire le porte a ulteriori ribassi verso i 350-340 dollari, ovvero un potenziale ulteriore storno del 15%.
Fonte: Trive.com/it
Tuttavia, il calo di Ferrari potrebbe essere interpretato come un’esagerazione da parte del mercato, guidato più da un sentiment negativo che da fondamentali deboli. L’indicatore proprietario Market Mood Meter (MMM) presente nel Forecaster Terminal segnala un avvicinamento all’area di ipervenduto, anche se non è ancora scattato un segnale d’acquisto ufficiale (Buy o Sell con il Market Mood Meter: nuovo indicatore sul Forecaster).
Fonte: Forecaster Terminal
Per questi motivi, quindi, siamo orientati ad un posizionamento "long" sul titolo Ferrari ma non dai livelli attuali. Attenderemo ulteriori conferme da price action e dall'indicatore MMM per poter effettuare un primo ingresso nei prossimi giorni ed un secondo ingresso di medio-lungo termine in area 350$.
Disclaimer: File MadMar.