Nella top ten degli ETF azionari più sottovalutati troviamo tre paesi emergenti che hanno subito fortissime svalutazione del cambio. La Turchia, il Brasile e il Sudafrica. Dei primi due ho già parlato nei rispettivi articoli ( I 10 ETF azionari più sottovalutati del mondo: Turchia e I 10 ETF azionari più sottovalutati del mondo: Brasile), mentre oggi mi occuperò del paese africano, in quello che è il penultimo appuntamento con i 10 ETF più convenienti osservando una variabile classica per capire le prospettive di rendimento futuro di un indice azionario, il CAPE di Shiller.
Il rapporto tra prezzo e media degli utili dell’ultimo decennio per il Sudafrica è di 17. Un numero non certamente così “cheap” come quello visto per altre realtà nei precedenti articoli, ma comunque un dato considerevole da tenere in considerazione quando si decide di scommettere su singoli mercati geografici.
Paese, il Sudafrica, afflitto da grandi contrasti sociali e da una crescita economica modesta per essere un paese emergente. Appena l’1% reale la crescita del Pil, con tassi di disoccupazione elevati ed enormi problemi di gestione delle infrastrutture, soprattutto quelle elettriche, con la società parastatale Eskom al centro di scandali e inefficienze varie costretta a interrompere l’erogazione dell’energia nel paese con frequenza sempre maggiore.
Investire sulla Borsa del Sudafrica con gli ETF
La borsa sudafricana, secondo Research Affiliates, è destinata ad offrire nella prossima decade un rendimento composto annuo del 11,6% con una volatilità attesa del 25%. Numeri che si confrontano con titoli di Stato in grado di offrire rendimenti superiore al 7%.
Sudafrica presente in molti indici regionali rappresentati con ETF come, ad esempio, Xtrackers MSCI EFM Africa Top 50 Capped (peso Sudafrica 66%) oppure Lyxor Pan Africa (peso Sudafrica 34%); esiste un ETF quotato in Italia interamente dedicato al paese emergente più importante del Continente Nero, iShares MSCI South Africa.
Andando a spulciare nella consueta documentazione di Msci scopriamo che questo indice dal 2000 in euro ha fornito un rendimento molto simile a quello dell’indice emergente generalista, anzi leggermente superiore (6,8% vs 6,6%). Volatilità annua superiore (19% vs 14%), con la borsa sudafricana che oltre a valori di prezzo utili più bassi rispetto al benchmark emergente ha anche un interessante dividendo superiore al 4%.
Grazie al rally delle commodities l’ETF di iShares (che costa 0,65% l’anno ed è a replica fisica), ha chiuso il 2022 in leggero progresso, con un bilancio a 3 anni molto interessante con una performance superiore al 35%.
A differenza dell’indice Msci, l’ETF di iShares ha un meccanismo di cap che impedisce ai singoli titoli di avere un peso superiore al 18%. Questo riguarda soprattutto Naspers che nell’indice originario arriva al 35%, mentre iShares lo limita al 18%. I primi 10 titoli pesano per il 60% di un paniere limitato a 37 azioni con Firstrand e Goldfields che ricoprono il secondo e terzo gradino del podio con pesi rispettivamente del 7% e del 6%.
Abbastanza polarizzato a livello settoriale. Il 31% dell’investimento è allocato in titoli finanziari, seguiti al 25% da minerari e dal 20% di beni di consumo.
Una diversificazione quindi abbastanza interessante e originale con naturalmente i titoli impegnati nell’estrazione di materie prime a rendere dipendente la borsa sudafricana dal ciclo dei prezzi delle commodities.
Convenienza relativa generata da un mix di value (bancari e minerari) combinata a difensivi (beni di consumo) che nel tempo ha dimostrato di saper competere con l’indice generalista. La maggiore volatilità dell’ETF deriva da un cambio che sta raggiungendo nuovi minimi storici contro euro e dollaro, teoricamente un boost per le quotazioni delle società esportatrici.
Assieme al Brasile l’unico mercato azionario con un CAPE particolarmente basso esposto all’andamento dei prezzi delle materie prime e che diventa quindi un interessante tema per tutti coloro che vogliono presidiare l’asset class commodity ma con indici azionari correlati.
I 10 ETF azionari più sottovalutati del mondo: tutte le puntate